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LA CELLULITE: COME COMBATTERLA

Le cause

Generalmente le cause che comportano la formazione di cellulite sono da ricondurre ad un’alterazione della microcircolazione. I piccoli vasi che irrorano il tessuto adiposo diventano più permeabili e lasciano trasudare il liquido all’esterno. Si viene quindi a creare una stasi circolatoria e un ristagno di liquidi tra una cellula e l’altra, con formazione di edema, per cui le cellule adipose non riescono più ad effettuare in modo ottimale i loro scambi nutritivi con i vasi capillari. In questo modo si crea una condizione di scarsa ossigenazione, di sofferenza cellulare, di ristagno di tossine e di liquidi. Per tentare di contrastare e prevenire la cellulite, bisogna quindi iniziare a combattere la ritenzione idrica.

Esistono diversi tipi di cellulite:
1- La cellulite compatta (dura): colpisce di preferenza soggetti in buona condizione fisica e con una muscolatura tonica. In genere colpisce persone obese o anche di peso leggermente superiore alla normalità, ma può comparire anche nei magri. E’ stabile, infatti non subisce alcuna variazione sia nella posizione eretta che in quella distesa. Alla palpazione è dolorosa. L’epidermide appare fine e delicata, la cute è generalmente ruvida e secca e spesso si formano le smagliature. Il tessuto, preso tra le dita, sembra quasi incollato ai piani sottostanti. La cellulite compatta, o dura, può con il tempo trasformarsi in molle.
2- La cellulite flaccida (molle): si manifesta specialmente in persone di mezza età, che hanno un tessuto ipotonico, oppure in quei soggetti che variano spesso di peso in modo poco equilibrato. Il passaggio dalla posizione distesa a quella eretta evidenzia la sua fluttuazione. I tessuti cellulitici sono molto imbibiti ed e proprio questo a causare quella fluttuazione della zona, specialmente durante la deambulazione.
3- La cellulite edematosa: si manifesta in associazione a quella compatta, di preferenza sulle gambe, e rappresenta la conseguenza di patologie circolatorie caratterizzate da un importante ristagno di liquidi nei tessuti.
E’ dolorosa alla palpazione e, talvolta, anche durante la deambulazione. Un segno caratteristico, che la differenzia da condizioni edematose cliniche di origine cardiaca o renale, e l’assenza della “fovea”, segno che si manifesta con la pressione digitale.

Fattori predisponenti
Esistono dei fattori che, più di altri, comportano l’insorgere della pelle “a buccia d’arancia”:
– l’ereditarietà unita ad una debolezza dei vasi
– la scarsa componente muscolare in particolare nelle gambe: i muscoli dei polpacci non riescono a comprimere le vene ed i piedi a svolgere la loro azione di pompa
– la vita sedentaria e la stazione eretta prolungata
– le abitudini errate (ad esempio indossare tacchi troppo alti o vestiti troppo stretti)
– l’impiego della pillola anticoncezionale
– la gravidanza

LA TERAPIA

Per combattere la cellulite è necessario apportare alcune modifiche a stili di vita sbagliati.

Ecco come:
1) Movimento – È la prima regola per migliorare la circolazione e riattivare i muscoli. Se i tessuti sono poco tonici non possono svolgere la loro azione compressiva sulle vene che facilita la risalita del sangue verso il cuore. Nuoto, bicicletta e corsa sono gli sport più adatti perché coinvolgono più parti del corpo senza appesantirne nessuna, potenziano il trofismo muscolare stimolando la circolazione e hanno quindi un’azione benefica sulla circolazione e l’ossigenazione dei tessuti.
2) Dieta – L’alimentazione deve essere povera di sale che non andrebbe aggiunto alle pietanze, già naturalmente saporite. Da evitare tutti i cibi molto ricchi di sodio, quali insaccati e prodotti in scatola. Bere almeno 1.5 litri di acqua al giorno. Introdurre quotidianamente verdura e frutta fresca. Scegliere cereali integrali. Variare sempre le fonti di proteine: un giorno pesce, un altro soia, carne magra, uova, legumi.

3) Cambiare abitudini – Migliorare alcuni di stili di vita è un altro passo fondamentale. Eccone alcuni:

a) Evitare di stare troppo a lungo nella stessa posizione, sgranchire le gambe ogni ora.
b) Quando si passano molte ore seduti è consigliabile tenere le ginocchia parallele e i piedi appoggiati a terra.
c) Usare scarpe con tacchi alti 3-5 centimetri in modo tale che il tallone possa svolgere senza problemi le sue funzioni di sostegno e pompa del sangue.

Terapia naturale

Lo smaltimento dei liquidi può essere agevolato, oltre che dalla dieta e dal movimento, anche da alcuni drenanti naturali sotto forma di integratori, tisane, decotti o tintura madre. Quelli forniti dalle piante si dividono in tre categorie, in base all’azione che svolgono sui tessuti. In particolare, i meccanismi attraverso i quali agiscono i principi naturali sono: 1) azione circolatoria: stimolano cioè la circolazione sanguigna e l’ossigenazione del tessuto sottocutaneo; 2) azione drenante: diminuiscono il ristagno dei liquidi; 3) azioni multiple: associano i primi due tipi di interventi.

Tisane … ecco alcune idee
Per ottenere un’azione specifica può essere utile farsi preparare dall’erborista un misto di erbe mirate a risolvere i diversi problemi e disturbi. Ecco qualche suggerimento:

1- Anti-cellulite
Ingredienti: 30 g di foglie di fucus, 20 g di foglie di betulla, 20 g di estratto secco di asparago, 20 g di tè di Giava.
Preparazione: lasciare in infusione per 20 minuti un cucchiaio di tisana in una tazza di acqua bollente. Filtrare.
Bere 3 tazze al giorno, prima di colazione, pranzo e cena.

2- Tisana drenante
Ingredienti: 20 g di peduncolo di ciliegio, 20 g di gramigna, 50 g di equiseto, 40 g di pilosella.
Preparazione: portare a bollore 250 ml di acqua, aggiungere un cucchiaio della miscela e far bollire per 10 minuti.
Consumare 3 tazze al giorno.

Terapia medica

Massaggio
Un intervento classico è il massaggio, che si dimostra valido sia per il suo effetto di stimolazione sulla circolazione sanguigna distrettuale, sia per il miglioramento dei trofismo cutaneo e dell’ossigenazione cellulare. Deve essere eseguito da persona esperta, onde evitare di causare danni, specialmente se il massaggio viene praticato troppo energicamente e su persone che presentano segni di fragilità capillare. Il massaggio classico può essere alternato al Linfodrenaggio. Questo massaggio può essere praticato sia manualmente che meccanicamente. Il linfodrenaggio e molto efficace, e si ottiene immediatamente una riduzione della circonferenza nella zona trattata e la pelle assume un colorito roseo dovuto alla migliore ossigenazione.

Elettrolipolisi
Questa recente terapia è particolarmente efficace nei casi di adiposità localizzata e di cellulite (P.E.F.). Vengono usate correnti a basso voltaggio che, condotte ai tessuti grazie ad aghi elettrodo, agiscono sull’unità microvascolare della zona interessata. L’elettrolipolisi migliora in modo significativo il trofismo delle zone affette da cellulite e determina una riduzione delle circonferenze e delle pliche sottocutanee.
Durante la gravidanza o in presenza di varici, non e possibile effettuare questa pratica. In genere il ciclo d’attacco comprende una decina di sedute a frequenza settimanale della durata di circa un’ora e il trattamento è quasi indolore. Soddisfacente è il rimodellamento dei corpo che si ottiene alla fine della cura.

Mesoterapia
La mesoterapia si basa sulla iniezione di un cocktail di farmaci, a bassissimo dosaggio, mediante aghi sottili applicati a multiniettori. Questi strumenti possono avere da 3 a 18 aghi posizionati in modo lineare o circolare, lunghi più o meno 4 mm. Soltanto il medico decide quale usare per poter evitare traumi o la formazione di ematomi, specialmente quando la superficie da trattare non è piana. E’ importante la scelta dei farmaci da utilizzare, perché variano a secondo dei tipi di cellulite. Deve perciò essere effettuata una diagnosi accurata e bisogna che si accerti che la paziente non soffra di allergie più o meno gravi.
La mesoterapia è indolore e non occorre praticare anestesia. Il ciclo di cura comprende da 8 a 15 sedute con frequenza settimanale, seguito da una di mantenimento mensile. Associando questa tecnica al linfodrenaggio e all’Ozonoterapia si ottengono dei buoni risultati.

Laser-terapia
Il laser agisce sull’unita microvascolo-tissutale, migliora l’ossigenazione e lo scambio intra ed extracellulare. Questo metodo è particolarmente indicato nei casi di cellulite molle ed edematosa e come preparazione dei tessuti verso altri eventuali interventi. Non ha controindicazioni e nessun effetto collaterale, inoltre non è doloroso.

Ionoforesi
Il metodo utilizza corrente elettrica debole e a basso voltaggio per convogliare dei farmaci specifici nel tessuto. Si usano diversi tipi di farmaci: l’aminofillina, che agisce sul metabolismo dei grassi, la carnitina, l’escina, per il suo effetto antinfiammatorio, antiedematoso e vasoprotettivo e altri. Soltanto il medico può eseguire la terapia e scegliere le sostanze più adatte al caso per evitare effetti collaterali spiacevoli. Uno svantaggio della ionoforesi e quello di non poter definire con certezza quanto farmaco va realmente ad agire sulla zona da trattare. Questa è la ragione per cui oggi non viene utilizzata molto e si preferisce eseguire la mesoterapia. Generalmente la ionoforesi viene usata per migliorare i risultati ottenuti con altre metodiche.

Utrasuonoterapia
Gli ultrasuoni sono delle vibrazioni con una lunghezza d’onda che l’orecchio umano non è capace di rilevare. Le vibrazioni attraversano i tessuti e determinano fenomeni:
– chimici, perché le vibrazioni aumentano la permeabilità della membrana cellulare con conseguente stimolo dei processi metabolici-meccanici, per l’indebolimento che l’ultrasuono subisce nell’impatto con i tessuti;
– termici, perché quando la vibrazione attraversa il tessuto la sua energia si trasforma in parte in calore.
Questa terapia viene utilizzata ampiamente nei casi di lipodistrofie localizzate, perché è capace di rompere il tessuto fibrotico presente, che ostacola la circolazione sia ematica che linfatica. Gli ultrasuoni, sconsigliabili in presenza di varici, di capillari evidenti o di cardiopatie, favoriscono l’assorbimento di farmaci a livello cutaneo, richiamano il sangue nella zona trattata, stimolano la circolazione linfatica e bruciano i trigliceridi accumulati nelle cellule. In genere sono sufficienti 4-8 sedute, talvolta, nei casi più persistenti, ne occorrono anche 10 o 20.

Pressoterapia
La pressoterapia è particolarmente indicata quando, oltre alla cellulite, è presente un quadro patologico più importante caratterizzato da edema delle gambe, parestesie, dolori, cute violacea e insufficienza venosa e linfatica. La seduta dura circa 45 minuti ed è molto rilassante per la paziente, che infila ogni gamba dentro un manicotto collegato ad un apparecchio elettrico, che introduce aria ad una pressione variabile fino ad ottenere una pressione graduata sui vasi sanguigni e una diminuzione dei senso di pesantezza degli arti. Il risultato si ottiene solo nei casi di cellulite iniziale e dopo 2 o 3 cicli di cura ed è opportuno associare questa pratica con altre come il linfodrenaggio manuale o la ionoforesi. Controindicata nei soggetti affetti da insufficienza cardiaca, da tromboflebite o problemi respiratori e renali.

Ozonoterapia
L’ozono ha diversi meccanismi d’azione: reagisce con gli acidi grassi insaturi determinando la scissione della catena dei lipidi, che diventano idrofili e più facilmente eliminabili. Determina una migliore ossigenazione in quei tessuti in cui questa e carente, come quelli colpiti da cellulite. Sono necessarie da 10 a 20 sedute o settimanali o quindicinali, inoltre il medico può ritenere opportuno eseguire sedute di mantenimento nell’arco dell’anno per ottenere un miglioramento generale della circolazione venosa e linfatica. Sovente si associa anche la laser-terapia, che, migliorando l’edema locale, favorisce l’azione vasoattiva dell’ozonoterapia.

Lipoaspirazione e Liposcultura
La lipoaspirazione e un intervento di chirurgia estetica che, con piccole incisioni sulla parte da trattare e aspirando l’adipe in eccesso attraverso particolari cannule collegate ad apparecchi aspiranti, ottiene il risultato di modellare le zone in cui sono presenti adiposità o cellulite localizzata.
Questo intervento determina la formazione di ematomi risolvibili in 2 settimane.
La liposcultura e un intervento eseguito in anestesia locale in cui si praticano incisioni piccole, quasi invisibili e dove si chiede la collaborazione della donna, che assume posizioni diverse a seconda della richiesta dei chirurgo, proprio per permettere un migliore rimodellamento del corpo.
Entrambi gli interventi richiedono che la paziente si fasci con apposite fasciature elastiche per una settimana e porti, in seguito, calze o guaine elastiche. Il risultato finale si evidenzia dopo circa 3 o 4 mesi, quando si è risolto completamente l’edema. Per facilitare la scomparsa dei gonfiore locale, vengono eseguiti cicli di linfodrenaggio o di laserterapia.
Esistono alcune controindicazioni a questi interventi: una cute poco elastica, non più tonica e incapace di modellarsi ai tessuti svuotati dal grasso non è operabile così come non è possibile intervenire nei casi di insufficienza venosa, caratterizzata da varici marcate. Da tenere presente che, come per qualunque intervento chirurgico, anche in questi casi esistono rischi e complicazioni specialmente dovute all’anestesia generale. Di importanza fondamentale sono la capacità e la serietà dei chirurgo.

PRODOTTI COSMETICI

Questi prodotti non rappresentano certo la soluzione dei problema, ma sono in grado di migliorare i tessuti e di preparare le zone colpite a interventi medici d’attacco. I risultati migliori si ottengono quando si associano i prodotti cosmetici con altri interventi medici come la ionoforesi o l’elettrolipolisi.

CELLULITE E ATTIVITÀ FISICA

Praticare attività fisica è molto importante per rendere i muscoli tonici e per ottenere quell’effetto di stiramento della pelle e, quindi, per attenuare i tipici inestetismi superficiali determinati dalla cellulite.
Occorre fare sport in modo graduale e misurato, cercando di far lavorare soprattutto i muscoli della zona interessata da cellulite.
Il consiglio di un istruttore può essere utile, specialmente per indicare quali esercizi a corpo libero sono più efficaci oppure quali attrezzi usare.

Ginnastica passiva
Alcune persone non sono abituate a praticare sport e conducono da sempre una vita sedentaria. In questi casi può essere utile praticare la ginnastica passiva, che consiste nell’applicazione su quelle parti dei corpo da trattare di elettrodi collegati a uno stimolatore elettrico. Questa stimolazione fa contrarre involontariamente il muscolo prescelto facilitando così la “spremitura” dei vasi sanguigni e linfatici e rendendo la parte più tonica.

BENEFICI DELL’ATTIVITÀ FISICA

La medicina riconosce senza ombra di dubbio che l’attività fisica svolge un ruolo importante nel garantire una buona salute.
Questo dipende sostanzialmente dal fatto che una vita fisicamente attiva induce modificazioni e adattamenti organici che risultano positivi dal punto di vista della funzionalità degli organi e degli apparati.

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