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ALITOSI: COME AFFRONTARLA

ALITOSI: COME AFFRONTARLA

L’alitosi rientra a pieno titolo in quella categoria di disturbi vissuti a volte ancora con imbarazzo o vergogna, questo soprattutto perché ci mettono in difficoltà nel nostro quotidiano rapporto con gli altri. L’errore in cui s’incappa più facilmente è quello di ritenere l’alitosi semplicemente un problema di cattiva o scarsa igiene orale – così come spesso non si tiene conto che lavarsi spesso non “salvaguarda” alcune persone dall’emanare un odore sgradevole; l’alitosi invece, strettamente legata anche all’igiene orale, può essere la conseguenza di altri disturbi.
In primis problemi gastrointestinali, diabete (acetosi), reflusso gastroesofageo, infezioni che colpiscono seni paranasali e tonsille, l’utilizzo di alcuni farmaci … A tutto ciò naturalmente si vanno ad aggiungere alimentazione non corretta e sigarette.
Il primo obiettivo di chi soffre di alitosi dovrebbe dunque essere quello di eliminare il disturbo alla radice, andando ad agire sulla causa scatenante. Se masticare qualche fogliolina di prezzemolo può aiutare a rinfrescare la bocca, così come fa l’olio essenziale di menta o la tradizionale fogliolina di salvia da strofinare su denti e gengive dopo i pasti, un primo importante passo consiste nel depurare l’organismo.
E dunque: eliminare le tossine, aiutare fegato e reni a lavorare al meglio, favorire il processo digestivo. Per questa generale azione “purificante” vengono in soccorso Genziana, Cardo Mariano, Tarassaco, Aloe Vera e Carciofo. Il tè verde invece, grazie ai composti polifenolici in esso contenuti, esercita un’efficace azione deodorante aiutando ad eliminare alcune sostanze che si formano nel cavo orale, o che si accumulano nel nostro corpo perché contenute negli alimenti.
Un altro valido alleato è l’olio essenziale di finocchio che stimola le funzioni gastrica ed intestinale, oltre ad esercitare un’azione antimicrobica. Il cardamomo invece, una spezia che ormai si trova facilmente anche nelle nostre dispense, contiene un olio essenziale a suo volta ricco di Eucaliptolo, che favorisce lo svuotamento gastrico ed è capace di frammentare quelle molecole colpevoli di dar vita a composti dall’odore sgradevole.
Se il problema invece è legato a disturbi del cavo orale, quali, ad esempio, infezioni, si può intervenire con sciacqui di olio essenziale di Melaleuca diluito in acqua. Lo stesso olio di Melaleuca può essere utilizzato per gargarismi in caso di faringiti o di infiammazioni delle tonsille. Per i problemi del cavo orale viene in soccorso anche la Propoli (è disponibile sotto varie forme: spray, collutorio, estratto idroalcolico).

ALITOSI: DUE UTILI TISANE

  1. Preparare una miscela con queste erbe essiccate:
    20 g di frutti di anice verde – 20 g di radice di liquirizia – 20 g di foglie di basilico
    Lasciare in infusione per 15 minuti 5 g di miscela in 120 ml d’acqua calda. Filtrare e bere una tazza di tisana prima dei pasti.
  2. Preparare una miscela con una presa di menta, una di salvia e una di lavanda.
    Tritare bene le erbe e lasciare in infusione per 10 minuti in un bicchiere di acqua calda. Filtrare e bere dopo i pasti.

LA SALVIA

SALVIA OFFICINALIS

Esistono almeno 500 specie differenti di salvia – famiglia delle Labiatae – alcune perenni altre annuali. Tra queste alcune vengono coltivate esclusivamente a scopo ornamentale, merito dei graziosissimi fiori che regalano durante la stagione estiva. Se infatti la Salvia Officinalis, quella più nota, comincia a colorarsi di azzurro-violetto all’inizio dell’estate, la Salvia Coccinea si tinge di rosso, mentre la Salvia Patens o “salvia genziana” presenta fiori di un azzurro intenso. La Salvia Officinalis presenta delle foglie ovali dal colore grigio – verde (ne esistono anche di variegate di un bianco crema o di rosa) e il fusto, inizialmente lanuginoso, diviene legnoso dopo il primo anno di vita. Questa pianta ama il terreno asciutto, solitamente soffice, ma anche arido e sassoso. Teme l’umidità e i ristagni d’acqua quindi, se la coltivate in vaso, cercate di interrarla in un terriccio ben drenato (è sufficiente aggiungere dei sassolini alla terra). Ama le posizioni esposte al sole e ben calde, ma cresce anche in luoghi leggermente ombreggiati. Resiste abbastanza bene al gelo, ma se la temperatura scende di molti gradi al di sotto dello zero è necessario proteggere la pianta. In caso di eccessiva umidità le foglie diventano scure e, in generale, quando queste presentano delle macchie significa che la pianta sta soffrendo. Se invece le macchie sono di colore giallo significa che le radici della salvia non hanno spazio sufficiente. La pianta va innaffiata regolarmente senza mai esagerare in quantità. Anche se si tratta di una pianta perenne, dopo circa 4 anni è consigliabile sostituirla. Il momento migliore per cogliere le foglie per poi farle essiccare è subito prima della fioritura. L’essiccazione deve avvenire lentamente in un luogo ben ventilato, asciutto e all’ombra. Si raccolgono anche le sommità fiorite avendo cura di recidere anche una piccola porzione di rametto.
La salvia, essiccata o fresca, viene spesso utilizzata in cucina. Solitamente insaporisce gli arrosti, la carne di coniglio, stufati e ripieni – in generale rende più facilmente digeribili le carni grasse. Insieme al burro fuso viene utilizzata per condire tortelli con un ripieno a base di ricotta ed erbette. Ottima anche fritta, con o senza pastella.
Da provare: preparate una focaccia condita solo con olio, sale grosso e qualche foglia di salvia leggermente unta d’olio.
Tanti anche gli utilizzi non “culinari”:
– la tisana preparata lasciando in infusione per qualche minuto in acqua calda qualche foglia fresca di salvia favorisce la digestione, agisce come antinfiammatorio sul cavo orale, placa gli attacchi di tosse
– aiuta ad abbassare il valore glicemico
– diminuisce l’eccessiva sudorazione provocata da un generale indebolimento fisico
La salvia esercita inoltre un’azione astringente per cui se ne può utilizzare il decotto come una sorta di tonico.

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