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L’INFLUENZA AVIARIA

Per gentile concessione del dottor Stefano Gorini, Pediatra di Rimini
Dal sito Pediatria Pratica

È utile vaccinare tutti i bambini contro l’influenza stagionale per prevenire un’eventuale pandemia da virus dell’influenza aviaria (H5N1)?

UN PO’ DI TEORIA
Per cercare di capire un po’ cosa sta succedendo con questo spauracchio di influenza aviaria è bene chiarire alcuni termini che a volte si danno per scontati ma, me ne accorgo nel lavoro di pediatra tutti i giorni, non sempre lo sono e concorrono a generare quella confusione che a volte è l’anticamera di paure non sempre motivate. Innanzi tutto l’influenza cosiddetta stagionale è una malattia virale, molto contagiosa, causata da virus che cambiano aspetto di anno in anno ed è per questo che si contrae più volte nella vita. Il nostro sistema immunitario non riesce infatti a proteggerci completamente come nel caso di altre malattie virali (varicella, morbillo, rosolia ecc.).
Riporto grossolanamente alcune caratteristiche dell’influenza umana: la classificazione è in tipo A o B (C meno frequente). Ricordo che i ceppi variano negli antigeni oramai noti che sono H e N.
A tutte le età si può esserne colpiti, ma i bambini sono particolarmente suscettibili, specie in età scolare, perché ancora non hanno sviluppato un corredo di difese specifico contro questi antigeni proprio per la loro giovane età. Gli adulti invece, venuti più volte a contatto durante la loro vita con questi virus, sviluppano difese seppur non complete anche per gli anni seguenti.
Il virus della influenza aviaria (H5N1) ci troverebbe invece del tutto sprovvisti di difese, perché è un virus per gli uomini completamente nuovo!

COSA È UNA PANDEMIA?
L’influenza stagionale di tutti gli anni avviene come epidemia: cioè inizia bruscamente, si diffonde da una regione all’altra del nostro paese e in altre regioni in Europa, perdura per 1 mese o 2 e se ne va più o meno rapidamente. Se presente ad esempio a Milano, può non essere ancora arrivata in Sicilia e magari arrivarvi quando a Milano se n’è già andata. Per la pandemia le cose sono diverse: interessa territori più vasti contemporaneamente, e si diffonde rapidamente ad ampi strati della popolazione, anche a tutto il mondo. Come successe ai tempi della famosa spagnola del 1918.

COME AVVIENE IL CONTAGIO DELL’INFLUENZA STAGIONALE?
Per contatto diretto da persona a persona o indirettamente, tramite le goccioline di saliva emesse dalla persona ammalata o che si sta ammalando o tramite gli oggetti da poco contaminati da secrezioni del naso-bocca. Il virus penetra attraverso le vie respiratorie e il periodo di incubazione è breve, da 1 a 3 giorni ma, e questo complica le cose, la persona infettata dal virus è contagiosa per gli altri dal giorno antecedente al manifestarsi dei primi sintomi per cui trasmette la malattia quando ancora si trova in pieno benessere. Isolare solo gli ammalati serve quindi relativamente poco.
Arriviamo quindi a ciò che più ci interessa: vale la pena vaccinare tutti, specie i bambini, contro l’influenza stagionale al fine di prevenire la forma aviaria?
La risposta è NO e non si vede come potrebbe essere diversamente, dato che il ceppo dell’aviaria nulla ha a che fare con il vaccino dell’influenza stagionale in uso quest’anno. Le indicazioni permangono pertanto quelle di tutti gli anni e cioè, per quanto riguarda i bambini, coloro che presentano alcune malattie croniche. È chiaro però che se un genitore comunque lo desidera può vaccinare il proprio figlio sano pur sapendo che questo non è di nessuna utilità contro la forma aviaria.
Il virus aviario attuale (H5N1) infatti usualmente non contagia l’uomo e in ogni caso non si è mai trasmesso da uomo a uomo.

PERCHÉ ALLORA ALCUNI HANNO CONSIGLIATO DI VACCINARE TUTTI?
I motivi che alcuni hanno addotto per consigliare una vaccinazione di massa sono del tutto teorici (prevenzione di rimaneggiamenti del virus, migliore comprensione di quale virus si tratti nel caso che la forma stagionale e quella aviaria si presentino contemporaneamente, vaccinazione dei bambini perché più suscettibili e quindi “untori” degli adulti ecc.) e comunque non sono al momento dimostrati validi.

L’INFLUENZA AVIARIA SARÀ RESPONSABILE VERAMENTE DELLA TANTO TEMUTA PANDEMIA?
Al momento non lo sappiamo e le probabilità (incrociamo le dita) che tutto si sgonfi come a tutt’oggi si può dire per la SARS sono da tenere sempre presenti.
Si consideri tuttavia che le buone condizioni igieniche e alimentari in cui ci troviamo, la disponibilità di farmaci antivirali nonché degli antibiotici in caso di complicanze, sarebbero di indubbio vantaggio nello spostare l’evoluzione della malattia verso la guarigione, diversamente a quanto accaduto in passato.

BIBLIOGRAFIA

  1. Bartolozzi Guglielmi, Pediatria, Masson Ed. 2003, pp. 518-22
  2. Red Book 2003, pp. 315-22
  3. EpiCentro, Istituto Superiore di Sanità: http://www.epicentro.iss.it/focus/flu_aviaria/avian7set.asp
  4. Grandori L., Comunicato sull’Influenza aviaria, Congresso Nazionale Associazione Culturale Pediatri, Napoli 20-22 ottobre 2005

    © 2005, Dottor Stefano Gorini
    www.pediatriapratica.it

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