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CALO DI PRESSIONE? MANGIA UNA LIQUIRIZIA

tratto da OK SALUTE E BENESSERE (n° 7 – Luglio 2017 – Speciale Estate)

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L’ipotensione è una condizione clinica che si riscontra quando in un soggetto si rileva una pressione sanguigna arteriosa massima inferiore ai 90 mmHg, poiché i valori riconosciuti come normali nella popolazione sana oscillano fra i 110-130 mmHg di sistolica

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Debolezza, senso di spossatezza o di sentirsi svenire, ma anche mal di testa o difficoltà a concentrarsi: potrebbe dipendere da un calo di pressione, provocato dal caldo estivo. Con la pressione bassa o ipotensione deve fare i conti circa il 5% della popolazione mondiale e il disturbo è più comune nelle donne, nei bambini e in chi pratica sport di resistenza.
«Si parla di pressione bassa quando i valori della pressione del sangue nelle arterie sono inferiori alla norma, ovvero la pressione massima (sistolica) a riposo è al di sotto dei 90 mmHg (millimetri di mercurio) e la minima (diastolica) dei 60 mmHg», spiega Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale.

Cronica o transitoria

L’ipotensione non è sempre uguale. «Può essere cronica oppure transitoria, cioè il classico “calo di pressione”», spiega Giuseppe Crippa, direttore dell’unità operativa di ipertensione e malattie cardiovascolari correlate dell’ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza. «A differenziarle sono soprattutto le cause. Nel primo caso, alla base ci possono essere malattie dell’apparato gastrointestinale (ad esempio, patologie infiammatorie croniche), malattie del sistema nervoso (alterazioni del sistema nervoso autonomo, morbo di Parkinson ecc.) disfunzioni endocrine (insufficienza cortico-surrenalica, ipotiroidismo, diabete), anemia. Nel secondo caso, cioè l’ipotensione transitoria, le cause dell’abbassamento pressorio possono essere il rapido passaggio dalla posizione seduta a quella in piedi (ipotensione ortostatica), una disidratazione passeggera, dovuta ad esempio a eccessiva sudorazione, a una intercorrente diarrea o all’abitudine di bere poco. Attenzione anche al caldo estivo, soprattutto se umido, perché favorisce la dilatazione dei vasi e quindi la riduzione della pressione». In alcuni casi, la pressione bassa è asintomatica. In altri i sintomi sono poco specifici: stanchezza, debolezza muscolare, mal di testa, nausea, sensazione di “testa leggera”. Se invece la pressione è molto bassa e il calo è repentino, possono comparire disturbi più caratteristici e gravi come cute pallida, fredda, sudata, vertigini, disequilibrio, annebbiamento della vista, fino ad arrivare all’impossibilità di mantenere la posizione eretta e allo svenimento (sincope).

L’alimentazione

Ma cosa fare per combattere l’ipotensione? «Uno dei migliori alleati contro la pressione bassa è una corretta alimentazione, che deve essere varia e completa», spiega Cricelli. In particolare, si possono salare un po’ di più le pietanze (senza esagerare, però!), concedendosi anche qualche fettina di formaggio stagionato e un paio di quadratini di cioccolato fondente. Via libera a frutta e verdura di stagione, mentre sono da ridurre gli alimenti ricchi di grassi o di zuccheri raffinati, come carni rosse, salumi, dolci, snack. Da evitare, in ogni caso, pasti troppo abbondanti che richiamano una grande quantità di sangue all’apparato digerente, sottraendolo al resto del circolo. Bere molta acqua è fondamentale: nei mesi estivi, mai stare sotto 1,5 litri per evitare la disidratazione. Tra le bevande, una tazzina di caffè o una tazza di tè sono ammesse, mentre bisogna stare alla larga dagli alcolici, che accentuano la dilatazione dei vasi sanguigni.

Gli integratori

In caso di necessità, si possono assumere integratori di magnesio o di potassio, utili soprattutto d’estate, quando attraverso il sudore si perdono molti sali minerali. Tra i rimedi che vengono dalle piante, uno dei più efficaci è la liquirizia che contiene glicirrizina, una sostanza che aumenta la ritenzione di sodio favorendo così l’innalzamento pressorio. Basta masticare, al bisogno, la radice o una pastiglia di liquirizia purissima. Validi rimedi anche ginseng, guaranà, eleuterococco, rodiola, in grado di agire sul sistema immunitario, endocrino, nervoso, esercitando un’azione tonica ed energizzante. Va però evitato il fai da te, chiedendo sempre consiglio al medico o al farmacista prima di iniziare ad assumere queste sostanze che potrebbero per esempio interferire con altri farmaci che si stanno assumendo (riducendone o aumentandone gli effetti) o comunque non essere adatte alle proprie condizioni fisiche.

L’attività fisica

Utilissima in caso di ipotensione è l’attività fisica. Consigliabile il nuoto, uno sport che coinvolge tutto il corpo, ma anche il vogatore perché si utilizza in posizione seduta. Va bene pure la ginnastica isometrica, che consiste nella contrazione muscolare ottenuta in assenza di movimento. «L’immobilità, però, è soltanto apparente», chiarisce Cricelli. «In realtà, i muscoli, costretti a lavorare contro una resistenza (ad esempio, il pavimento, un muro, una sedia) sviluppano all’interno una forte tensione». Per ottenere dei miglioramenti, bastano ogni giorno 15-30 minuti di pesi per almeno sei mesi.

Gli stili di vita

Da seguire anche alcuni consigli, semplici da attuare nella vita quotidiana:

  • quando la temperatura esterna non è troppo elevata, indossare calze elastiche (si trovano nei negozi di articoli sanitari) per favorire la compressione delle gambe e il ritorno venoso verso il cuore
  • dormire con la testa sollevata di circa 20-25 centimetri (l’equivalente di due cuscini) rispetto ai piedi
  • evitare bagni con acqua a una temperatura superiore a 34 gradi, sauna e bagno turco
  • non stare per lungo tempo in piedi, soprattutto in luoghi chiusi e affollati.

I farmaci

Se non ci sono miglioramenti, si può passare ai farmaci, da usare dietro prescrizione e sotto controllo medico.
Le principali molecole usate per contrastare l’ipotensione sono le seguenti.

  • Fludrocortisone, un mineralcorticoide sintetico che agisce aumentando il volume dei liquidi corporei. «La dose varia da 0.1 a 0.5 milligrammi al giorno, generalmente in un’unica somministrazione serale», quantifica Crippa. Tra gli effetti collaterali, un modesto aumento del peso corporeo e gonfiore ai piedi e alle gambe, perché questo farmaco favorisce la ritenzione di sodio e di acqua.
  • Midodrina, che ha un effetto vasocostrittore sulle arteriole. La dose può variare da 2.5 a 10 milligrammi tre volte al giorno, meglio se somministrata al mattino, prima di pranzo e nel pomeriggio (mai dopo le ore 18, però, per non interferire sui livelli di pressione notturni). Può causare lieve cardiopalmo, sensazione di freddo alle mani e ai piedi.
  • Piridostigmina, un composto in grado di alzare la pressione. La dose iniziale è di 30 milligrammi due o tre volte al giorno, aumentabile fino a un massimo di 60 milligrammi tre volte al giorno. I principali effetti collaterali sono eccessiva salivazione, nausea, vomito, crampi allo stomaco.
  • Diidrossifenilserina, un profarmaco che si è rivelato efficace nel migliorare i valori pressori.
    «La dose di partenza è 200-300 milligrammi al giorno, con successivi incrementi di 100 milligrammi al giorno fino a raggiungere la dose ottimale (massimo 900 milligrammi al giorno in tre somministrazioni)», afferma Crippa. «Questo farmaco è in genere ben tollerato con lievi effetti avversi, tra cui nausea, cefalea». È indicato anche nelle forme più severe di ipotensione (malattia di Parkinson, forme ereditarie di particolari deficit enzimatici).

Tra le cause, il rapido passaggio dalla posizione seduta a quella in piedi
o la disidratazione dovuta al caldo

Ecco le mosse giuste nel caso ci si senta mancare per un calo di pressione

  • Agganciare le mani l’una all’altra all’altezza del petto e tirare con forza verso l’esterno
  • Stringere con forza e ritmicamente in una mano una pallina di gomma «antistress»
  • Incrociare le gambe a forbice, contraendone energicamente i muscoli e chinandosi in avanti con la testa a livello del cuore
  • Distendersi tenendo le gambe in alto, in modo che il sangue torni a riempire il cuore
  • Accovacciarsi (squatting) sui talloni
  • Slacciare tutti gli indumenti stretti, come cintura, jeans e reggiseno
  • Utilizzare la pompa muscolare con la contrazione dei muscoli addominali, dei glutei o dei polpacci

Dopo essersi ripresi, alzarsi molto lentamente, mettendosi prima in posizione seduta e, solo quando ci si sente sicuri, in piedi

Se state soccorrendo una persona in fase di semi incoscienza, evitate di somministrare acqua o caffè: il rischio è che vadano di traverso. Anche zucchero e caramelle non servono

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