CERTIFICATI PER L’IDONEITÀ SPORTIVA, CENTO MEDICI NEI GUAI

Certificati per l’idoneità sportiva, cento medici nei guai
Prato: il Nas scopre un giro di certificati facili. Verifiche nelle palestre e maximulte

Nas (foto d’archivio)

Prato, 29 giugno 2019 – Un malcostume generalizzato, sprezzante delle regole e dei minimi requisiti di sicurezza per quanto riguarda la salute degli atleti. Sono stati i carabinieri del Nas di Firenze a scoperchiare il vaso di Pandora sui certificati di idoneità sportiva non agonistica in voga nelle palestre e nelle associazioni dilettantistiche iscritte al Coni. Certificati sottoscritti non dal proprio medico di base o da medici sportivi (come vuole la legge) ma da ginecologi, otorini, dentisti, oculisti, ortopedici e psichiatri. «Foglietti volanti» fatti, forse, in amicizia per risparmiare quei 40-50 euro che servono per le attestazioni di idoneità non agonistica e che sono obbligatorie per i tesserati degli enti di promozione sportiva.
I controlli dei Nas, durati quasi un anno, hanno portato a sanzionare amministrativamente cento medici tra Firenze (60) e Prato (40). Multe salate: duemila euro a dottore che saranno riscossi dai Comuni. A breve partiranno le segnalazioni ai rispettivi Ordini. Gli accertamenti dei militari sono stati svolti in associazioni dilettantistiche partendo dagli elenchi degli iscritti all’Uisp. Le discipline interessate sono state le più svariate: calcio, nuoto, danza, arti marziali, pattinaggio, pallavolo, basket. E le irregolarità riscontrate sono state tante. I controlli a campione sono partiti nell’ambito di una campagna ministeriale a tutela della salute degli atleti a cui si è aggiunto un esposto anonimo arrivato alla procura di Prato dopo la morte sul campo di un calciatore amatoriale che partecipava a un torneo di dilettanti senza avere il certificato.
La procura ha incaricato i Nas di eseguire verifiche. E così sono saltate fuori le grane. In una palestra di arti marziali, ad esempio, 500 bambini sono stati rimandati a casa con le tessere sospese perché privi dell’idoneità. In un’altra palestra a Firenze, gli atleti sono stati spediti a uno a uno negli spogliatoi nel momento in cui i carabinieri hanno chiesto loro di mostrare il certificato. Le associazioni sono state sanzionate per 600 euro. Sono scattate, inoltre, cinque denunce penali (due a Firenze e tre a Prato) per falso. I diretti interessati avevano modificato i certificati cancellando col bianchetto il testo della ricetta. Nel mezzo è finito un centro di medicina sportiva di Prato dove i Nas hanno sequestrato 200 cartelle cliniche per l’agonismo. Nel 96% dei casi, sembra, che le attestazioni siano state rilasciate senza l’indispensabile esame delle urine. Il titolare è stato denunciato. Il bello è che i medici – fra cui professori di Careggi – hanno continuato a sfornare certificati fasulli nonostante l’Ordine di Firenze li avesse messi in guardia tramite una comunicazione su internet: «Attenzione ai certificati, ci sono i Nas in giro».

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