COME CONSERVARE I MEDICINALI

A cura di Stefania Cifani
tratto da OK SALUTE E BENESSERE (prima pubblicazione: n° 5 – Maggio 2014)
Con l’arrivo della stagione calda si pone il problema dell’alterazione dei principi attivi. Ecco gli errori da evitare e i consigli del farmacista.
Spesso gli armadietti dei medicinali in casa traboccano di prodotti, magari aperti o accumulati oltre la data di scadenza. Ma sai come conservarli al meglio?
“Tenere una piccola riserva per le comuni emergenze o soprattutto se si soffre di disturbi ricorrenti è una buona norma”, dice Claudio Bruni, titolare della farmacia S.A.L.V.I. di Milano. “Ma sarebbe meglio evitare di fare scorte di medicinali per mesi, e tenere quelli che si consumano abitualmente assicurandone la rotazione”.
Gli errori più comuni nella conservazione dei farmaci riguardano la temperatura. “In generale il problema sorge d’estate, quando si superano per lungo tempo i 25 gradi, oppure in zone particolarmente calde” continua Bruni. “Ma alle nostre latitudini è sufficiente che l’armadietto non sia posizionato sopra un termosifone. I prodotti di uso comune più sensibili alle alte temperature sono quelli a base di enzimi, come i fermenti lattici; rispetto al passato tuttavia, oggi molti di questi farmaci non richiedono la conservazione in frigorifero!
SEMPRE MEGLIO AL BUIO
Anche luce e umidità possono alterare le medicine, ma, continua Bruni, “la maggior parte dei farmaci in commercio sono confezionati in blister e le compresse sono confettate, caratteristiche che garantiscono ai principi attivi la massima protezione. La regola della conservazione al buio è comunque sempre valida”.
E quando si supera la data di scadenza? “In realtà questa viene imposta dal ministero della Salute e si riferisce al momento in cui l’efficacia del farmaco, se correttamente conservato, scenderà al di sotto del 95%. Tranne che in casi molto particolari assumere un farmaco scaduto da qualche mese non è dannoso per la salute”.
Un discorso a parte meritano i colliri e le pomate oftalmiche, dei quali si sconsiglia l’uso dopo i 20 giorni dell’apertura. “La congiuntiva dell’occhio è l’unica membrana priva di difese. Dopo molte aperture, entrando in contatto con l’aria, il medicinale rischia di contaminarsi e assumere una carica batterica superiore a quella che i nostri occhi possano sopportare”, conclude Bruni.
UNA VOLTA APERTI
Per le confezioni monodose o i farmaci in blister vale la data di scadenza riportata sull’involucro e nel foglietto illustrativo. Ma ci sono tipologie di farmaci che, una volta aperti, devono essere consumati entro un certo periodo.
FORMA FARMACEUTICA | VALIDITÀ |
Fiale e siringhe | Pochi minuti |
Granulati e polveri da sciogliere | 5 giorni |
Pomate in vaso | dai 5 ai 15 giorni |
Spray e gocce nasali | dai 15 ai 20 giorni |
Colliri | dai 15 ai 20 giorni |
Gocce e sciroppi | da 1 a 2 mesi |
Pomate | da 2 a 3 mesi |
Compresse in flaconcino | da 4 a 6 mesi |
CONSIGLI UTILI
- Segui le indicazioni riportate nel foglietto illustrativo o chiedi al farmacista.
- Ricorda che alcuni prodotti, come farmaci a base di insulina, interferoni, preparazioni antibiotiche in sciroppo devono essere conservati in frigo.
- Non esporre i medicinali alla luce diretta del sole.
- Durante i viaggi in auto, d’estate, colloca i medicinali nell’abitacolo condizionato e mai nel bagagliaio. Una borsa termica per contenerli può essere utile in caso di lunghe trasferte o soste sotto il sole. In aereo, trasportali nel bagaglio a mano.
- Fai attenzione a eventuali cambiamenti di colore, consistenza e gusto dei medicinali. Uno sciroppo diventato acidulo, per esempio, è sicuramente alterato.
- Dopo l’uso richiudi bene i tubi contenenti unguenti e pomate. Per una corretta conservazione prelevali sempre assicurandoti di avere le mani pulite.
Con la consulenza del dottor Claudio Bruni
Dal 1976 titolare della storica farmacia S.A.L.V.I. di Milano, in via San Marco.
Proviene da tre generazioni di farmacisti.
IL “PRONTO SOCCORSO” DA VIAGGIO
Quando partiamo per le vacanze è bene, oltre al costume da bagno, portare con se dei farmaci che potrebbero rivelarsi utili (anche se si spera che non servano!).
La scelta dei farmaci da “mettere in valigia” dipende dalle caratteristiche del viaggio, dalla destinazione, dalla durata e dal tipo di alloggio. In linea di massima è consigliabile portare in viaggio, oltre ai farmaci che si utilizzano abitualmente per patologie croniche (diabete, ipertensione ecc.), anche alcuni prodotti che teniamo solitamente nell’armadietto di casa:
• un antipiretico (contro la febbre)
• un analgesico (contro il dolore)
• un anti diarroico
• un antibiotico a largo spettro d’azione
• un antinfiammatorio
• un farmaco contro la chinetosi (mal d’auto, mal di mare, mal d’aria)
• un collirio
• un prodotto repellente contro le zanzare ed altri insetti
• una crema anti scottature
• un Kit da pronto soccorso con cerotti, disinfettante, qualche siringa sterile e l’occorrente per una pronta medicazione
• un termometro
• una pomata contro ematomi e distorsioni
• se si è programmato una vacanza in montagna è prudente premunirsi del siero antivipera.
E se la destinazione è un Paese caldo o con condizioni igienico-sanitarie a rischio?
Prima di affrontare un viaggio che ci conduca in uno di questi Paesi è consigliabile informarsi sulla situazione epidemiologica ed ambientale della zona e farsi consigliare dal medico l’eventuale idonea profilassi farmacologica e vaccinale. Oltre ai farmaci sopra elencati potrebbe rivelarsi utile portare con sé anche: sali per la reidratazione, disinfettanti per l’acqua potabile, disinfettanti per le vie urinarie, farmaci antibatterici specifici per l’intestino, fermenti lattici oltre naturalmente a qualsiasi altro medicinale il medico ci prescriva (ad es. farmaci antimalarici se la zona è a rischio) o ci consigli di portare con noi.
Importante!
Ricordare di non mettere i farmaci in valigia ma nel bagaglio a mano perché in questo modo, anche in caso di smarrimento dei bagagli, oltre ad eliminare il rischio di dover eventualmente interrompere una terapia medica cronica si è sicuri di poter disporre in qualsiasi momento, se necessario, della propria “farmacia da viaggio”. È poi buona norma conservare sempre nelle confezioni dei farmaci i foglietti con le istruzioni per l’uso per poterli consultare ogniqualvolta se ne presenti la necessità.
