Categories: Alimentazione

LA DIETA DEL REFLUSSO GASTRO-ESOFAGEO E DELL’ERNIA IATALE

di Giorgio Pitzalis
Specialista in Pediatria e Scienza dell’Alimentazione

Il reflusso gastro-esofageo è un evento comune in ogni soggetto e non deve essere considerato come una malattia a meno che non dia origine a sintomi e/o complicazioni. Il reflusso avviene perché gli acidi gastrici “risalgono” all’interno della parte inferiore dell’esofago creando una continua irritazione della muscosa.
I sintomi sono molto fastidiosi: dolori, bruciori, crampi, sensazione di oppressione, tanto da far pensare a una crisi cardiaca. Questi disturbi si aggravano se il paziente ha l’abitudine di sdraiarsi appena dopo aver mangiato o se aumenta la pressione addominale come, ad esempio, indossare vestiti troppo stretti o cinture. Il bruciore compare di solito dopo 30-60 minuti dopo il pasto. A volte i dolori si irradiano dietro la nuca, il braccio o, posteriormente, dietro la schiena.
Di frequente i sintomi del reflusso gastro-esofageo sono derivati dall’ernia iatale, che consiste nella risalita di parte dello stomaco all’interno della gabbia toracica. Questa condizione può essere determinata e favorita da un eccesso ponderale. In questo caso la perdita di peso è il primo consiglio da seguire. Infatti la maggioranza delle persone migliorano con il semplice dimagrimento.
Un altro accorgimento per ridurre la sintomatologia è quello di tenere sollevata la testa mentre si dorme, meglio ancora disposrre un rialzo di pochi centimetri in corrispondenza della testiera del letto.
Altro responsabile del reflusso gastro-esofageo è un microrganismo spiraliforme, Helicobacter pylori, che può determinare gastro-esofagite. Il persistere nel tempo di reflusso di sostanze acide comporta l’infiammazione dell’esofago e quindi l’esofagite. Il sintomo classico è il bruciore.
Anche per l’esofagite valgono alcune regole dietetiche molto importanti. Per prima cosa, occorre assolutamente evitare gli alimenti che procurano bruciore. Per prevenire poi la distensione dello stomaco occorre mangiare poco e spesso.
Niente alcol e bevande con caffeina  (caffè, te, coca-cola). E, soprattutto niente cioccolato, perché contiene teobromina, sostanza irritante. I fumatori che soffrono di tali disturbi, sarà meglio che dimentichino le sigarette: la nicotina è è un agente irritante della mucosa dell’esofago e dello stomaco. Le regole da seguire sono esattamente le stesse dell’ernia iatale: evitare gli alimenti troppo grassi perché riducono la pressione dello sfintere esofageo, non coricarsi subito dopo il pasto,non usare vestiti stretti o cinture, fasce, ecc.
E’ importante curare bene il reflusso gastro-esofageo e la conseguente esofagite, la quale a sua volta può portare a problemi più seri come il restringimento esofageo. Quest’ultimo è dovuto dall’erosione da parte degli acidi che arriva ad ulcerare l’esofago. La cicatrice che si forma è tanto spessa da restringere il diametro del tubo esofago con difficoltà del passaggio del bolo alimentare.
La lista degli alimenti denunciati dai pazienti come “corrosivi” è lunga: le spezie, gli grumi, la menta, i succhi di frutta, il vino, i superalcolici, il caffè sono tra i più comuni, ma non è facile selezionarli; per ogni individuo che accusa acidità  o “bruciore di stomaco” c’è una lista personalizzata. Per questo motivo è difficile suggerire una dieta standard. Il soggetto stesso deve individuare e poi eliminare quegli alimenti che gli procurano la sintomatologia dolorosa.
Anche il latte può causare crampi e distensione addominale, ma probabilmente ciò è dovuto  a un’intolleranza al lattosio. Un accorgimento che vale per tutti, invece, è quello di bere poco durante i pasti, e aumentare  l’introito di liquidi bevendo a piccoli sorsi tra un pasto e l’altro, in modo che lo stomaco non si dilati. Cibi e bevande troppo freddi o troppo caldi sono da evitare.
Frequente è anche la presenza di stipsi che fa aumentare la pressione dell’addome, per cui buona norma è regolarizzare l’intestino facendo uso di fibre vegetali.
E’ chiaro che, oltre alle regole dietetiche, deve essere applicata la terapia farmacologica se i disturbi dovessero permanere. Ecco quindi riassunte le norme che possono essere consigliate in caso di reflusso gastro-esofageo ed ernia iatale:

  1. consumare piccoli pasti e masticare a lungo: quantità elevate di cibo, infatti, provocano la distensione delle pareti dello stomaco, contribuendo, in questo modo ad aumentare la pressione contro lo sfintere esofageo e il conseguente reflusso;
  2. evitare alcol, intingoli, cioccolato e menta, i quali favoriscono il rilassamento dello sfintere esofageo, ma anche agrumi, pomodori, pepe, spezie, caffè e bevande gassate che irritano le pareti dell’esofago;
  3. dopo i pasti, aspettare 2-3 ore prima di coricarsi, cosicché lo stomaco possa svuotarsi almeno parzialmente;
  4. dormire con la testa sollevata rispetto al corpo, in modo che la forza di gravità impedisca alle secrezioni acide dello stomaco di rifluire nell’esofago;
  5. in condizioni di sovrappeso è bene dimagrire, così da ridurre la pressione che l’addome esercita sullo stomaco quando si è coricati;
  6. non fumare: l’inalazione di nicotina può provocare il rilassamento dello sfintere esofageo;
  7. evitare di indossare vestiti stretti;
  8. bere preferibilmente a fine pasto e tra un pasto e l’altro: acqua naturale, acque minerali alcaline (tipo Uliveto, Fabia, ecc.) non addizionate di anidride carbonica, caffè d’orzo, camomilla, the deteinato, karkadè.

Dottor Giorgio Pitzalis
Svolge attività di consulenza nell’ambito del servizio di Diagnostica Specialistica Pediatrica, coordinato dal prof. Armando Calzolari
– BIOSdue Roma

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