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L’ABBRONZATURA

L’abbronzatura è sinonimo di benessere e moda, ma da qualche anno i dermatologi hanno cominciato a consigliare prudenza nell’esposizione al sole, in considerazione dello stretto legame esistente tra “scottature” ed eritemi solari con malattie molto gravi, quali melanomi e tumori della pelle. Inoltre la protezione garantita dallo strato di ozono dell’atmosfera si è attenuata, aumentando la quantità di radiazioni ultraviolette che possono raggiungere il suolo.
Le radiazioni solari più pericolose sono quelle con lunghezza d’onda compresa tra 3000-6000 A°.
La pelle si difende dal sole riflettendo le radiazioni, ma soprattutto producendo la Melanina,un pigmento che assorbe le radiazioni ultraviolette (UVA e UVB). La melanina è prodotta dai “melanociti” e viene poi trasferita alle cellule dell’epidermide. L’abbronzatura dipende da una accelerazione di questo processo.
Le radiazioni ultraviolette vengono in gran parte arrestate dallo strato corneo dell’epidermide, mentre quelle rosse ed infrarosse penetrano in profondità senza provocare, però, alcun effetto lesivo (se non in quantità estremamente elevate); oltre un certo limite le radiazioni ultraviolette causano invecchiamento precoce della pelle, che si ispessisce e perde elasticità. Questo fenomeno detto “foto-invecchiamento” predispone allo sviluppo del cancro della cute.
Il sole può essere quindi un pericolo, ma per abbronzarsi in sicurezza si devono solo rispettare alcuni accorgimenti.

I CONSIGLI PRATICI
– Prima dell’esposizione pulire bene la pelle (eliminando il “trucco” soprattutto dagli occhi), perché molte sostanze cosmetiche possono reagire con il sole macchiando la pelle. Anche l’alcool contenuto nei profumi può essere dannoso, perché può bruciare e macchiare la pelle, e pertanto va evitato.
– Alcuni farmaci (antibiotici, anticoncezionali, diuretici, ipoglicemizzzanti orali, antidolorifici, alcuni farmaci per il sistema nervoso) possono generare reazioni irritative conseguenti all’esposizione solare. Se il farmaco non può essere sospeso, cercare di esporsi al sole con molta attenzione e, comunque, chiedere consiglio al medico.
– Esporsi al sole sempre con gradualità (soprattutto i soggetti con la pelle chiara).
– Preferire per la “tintarella” le ore del mattino o del tardo pomeriggio.
– Ricordare sempre che l’ombrellone non protegge dalle radiazioni solari e che anche nelle giornate nuvolose i raggi UVB arrivano al suolo.
– E’ consigliabile proteggere la pelle con adeguati prodotti, soprattutto nei primi giorni di esposizione al sole.
L’abbronzatura è il risultato di un processo di autoprotezione che il nostro organismo mette in atto, producendo melanina (il pigmento che “colora” la nostra pelle). L’abbronzatura dei primi giorni utilizza la melanina che abbiamo già nel nostro organismo e sparirà molto rapidamente, qualunque sia la durata di esposizione al sole; l’abbronzatura di lunga durata è invece quella che si ottiene dopo i primi 7-10 giorni di esposizione e che è frutto di produzione di nuova melanina.

COME OTTENERE UN’ABBRONZATURA DURATURA E SENZA RISCHI
– Proteggere la pelle con creme idonee anche sotto l’ombrellone: i raggi infrarossi passano anche attraverso il tessuto.
– Assumere da almeno 30 giorni prima della vacanza, degli integratori a base di betacarotene, che stimola la produzione di melanina.
– Mantenere sempre la pelle pulita (evitando cosmetici e profumi).
– Anche i soggetti con carnagione scura devono proteggersi nei primi giorni di esposizione al sole.
– Dopo l’esposizione al sole, evitare docce o bagni con detergenti “aggressivi”, ma cercare di usare oli protettivi e creme idratanti.
– Non utilizzare creme troppo grasse che “surriscaldano” i tessuti impedendo la traspirazione.
– L’acqua di mare contiene microcristalli che “seccano” la pelle e asciugando sulla pelle crea un effetto “specchio” che favorisce le scottature.
– L’eccessivo calore causa perdita di sali minerali nei capelli; è opportuno per proteggerli, assumere integratori ricchi di ferro, zinco e rame. La salsedine, poi, danneggia la cheratina: sciacquare quindi i capelli ogni fine giornata, usando pochissimo shampoo, ma sostanze ristrutturanti.

GLI ERITEMI SOLARI
Si tratta delle comuni scottature solari causate appunto da un eccesso di esposizione ai raggi ultravioletti. Il risultato sarà un arrossamento più o meno “importante” della zona cutanea esposta, che risulterà anche dolente e “gonfia”. Se l’esposizione è stata particolarmente prolungata compariranno anche le classiche “vescicole” (flittene) con una sensazione di malessere generalizzato, febbre, mal di testa.
In questa situazione la prima cosa da fare è togliersi dal sole e effettuare impacchi di acqua fredda su tutto il corpo, soprattutto se è presente la febbre.
Spesso anche gli occhi subiscono i danni di una esposizione prolungata al sole, con irritazione e bruciore quasi insopportabile ed edema delle palpebre; in questi casi è bene rivolgersi subito ad un medico che prescriverà il farmaco necessario (di solito colliri decongestionanti). Se non c’è un medico a “portata di mano”, un rimedio “della nonna” è quello di affettare una patata e disporne le fette sugli occhi e sulle zone del viso più colpite. Otterremo così una riduzione del gonfiore delle parti interessate.

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