LETTERA APERTA AL PROF. MAURIZIO CASASCO, PRESIDENTE DELLA FED. MEDICO SPORTIVA ITALIANA: NESSUNA RISPOSTA …

Nessuna risposta alla “Lettera Aperta” inviata il 24 Maggio 2013 al Presidente della Federazione Medico Sportiva Italiana … e sono trascorsi ormai oltre 30 giorni …
Forse il prof. Fedele ha ragione quando non considera “l’esistenza” della specializzazione in Medicina dello Sport e non reputa “professionalmente capaci” gli specialisti in Medicina dello Sport di refertare un esame ecg e decidere se una persona può praticare attività sportiva …
… Ma così è se vi pare …
(Dottor Sergio Lupo – 27 Giugno 2013)

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Nuove lamentele degli specialisti in Medicina dello Sport dopo l’attacco del prof. Fedele (Società Italiana di Cardiologia)

Egregio Presidente,

ecco la mail di uno specializzando in Medicina dello Sport, molto preoccupato e … arrabbiato, che credo meriti una Sua risposta/chiarimento:

Buongiorno Dottor Lupo,
sono uno specializzando in Medicina dello Sport e come è ovvio sono preoccupato del mio futuro lavorativo.
Ho letto con disappunto le dichiarazioni del Prof. Fedele della Sic. Ma questa è solo la punta dell’iceberg di una campagna delegittimatoria del nostro ruolo e della nostra professionalità che i cardiologi portano avanti da diverso tempo.
Si potrebbe discutere dell’ambiguità del DM 18/02/82, della circolare ministeriale del 18/03/1996 non pienamente applicata sul territorio nazionale (Veneto) e di altro ancora …
Ma ciò che a mio parere più grave è che la FMSI pubblica sulla sua rivista ufficiale, nel volume “Medicina Legale in Medicina dello Sport” del 12/2011 il parere di un medico legale, un certo Verzelletti, che scrive esplicitamente che l’elettrocardiogramma della visita medico sportiva va refertato dallo specialista in Cardiologia, ma che le responsabilità medico legali sono comunque del medico sportivo.
Come possiamo essere credibili se la nostra stessa federazione ci umilia nelle nostre prerogative???
I cardiologi non hanno più il tempo (tra utic, emodinamiche ed elettrofisiologia) né le competenze specifiche per applicarsi alla cardiologia dello sport, che credo che debba essere preminente occupazione del Medico Dello Sport.
In definitiva o la federazione fa i nostri interessi o e meglio pensare a qualcos’altro (ad esempio un consiglio di scuole di specializzazione forte che ci tuteli a livello politico). Ovviamente bisogna implementare la nostra formazione in ogni modo.”
Roma 31 maggio 2013

Egregio Presidente,

Le scrivo a nome degli specialisti in Medicina dello Sport (e degli oltre 28.000.000 di visitatori che leggono le notizie del portale SPORT&MEDICINA) che, dopo la pubblicazione del decreto Balduzzi, mi hanno scritto non capendo più quale sia la reale situazione delle certificazioni medico-sportive.
Dopo un Decreto che, a parere dei medici dello sport, ha svilito ulteriormente una specializzazione già scarsamente considerata (dando però un ulteriore possibilità di guadagno a medici generici ecc.), sono iniziati anche gli attacchi e le esternazioni dei cardiologi, da sempre contro la Medicina dello Sport, una specializzazione che toglie loro utenza e visibilità.
Lo specialista in medicina dello sport [per colpa talvolta dei medici stessi e delle strutture (ASL) che nonostante gli obblighi di legge non hanno mai effettuato quei controlli di qualità necessari per migliorare un servizio] è considerato solo “quello che firma il certificato …”.
La Medicina dello Sport è invece una medicina di tipo preventivo, fondamentale sempre, ma soprattutto in età giovanile e dopo i 35-40 anni, per valutare la condizione fisica di uno sportivo e per fornirgli, se è un giovane che inizia lo sport, le indicazioni più corrette per la pratica dello stesso e tutti quei consigli inerenti l’alimentazione e i mezzi di prevenzione e cura delle patologie ad insorgenza giovanile (eccesso ponderale, scoliosi, piede piatto o cavo ecc.), o se viceversa è un adulto che non ha mai fatto sport o lo riprende dopo anni di inattività, per dargli le indicazioni relative al tipo di attività a cui può sottoporsi senza rischi.

La nostra specializzazione ha la stessa valenza e durata delle altre (cardiologia, ortopedia, pediatria, ginecologia …).
Le conoscenze specifiche del medico dello sport ne fanno il principale esperto di fisiologia, cardiologia, traumatologia, alimentazione applicate alla pratica sportiva, ma nonostante ciò la medicina dello sport ed i suoi specialisti vengono spesso vituperati e mal considerati.

Non ultimo l’attacco portato dal Prof. Fedele (Società Italiana di Cardiologia) che afferma: “… tocca ai cardiologi decidere se una persona può o no praticare un’attività sportiva che potrebbe esporla a un rischio cardiaco …” e continua evidenziando come nel decreto si parli: “di elettrocardiogramma, ma non si indica la necessità di far leggere questo esame a un medico specializzato, quale può essere solo un cardiologo in questo caso“.

E se ciò fosse vero, mi chiedo allora a cosa serva la specializzazione in Medicina dello Sport, che comunque permette (più volte sono stati espresse indicazioni e conferme in questo senso dalle autorità preposte, ma forse il Prof. Fedele è poco informato …) di effettuare gli esami di base previsti dalle norme e refertarli.

Con molta sincerità Le dico che siamo stanchi di veder svilita la specializzazione che molti di noi hanno scelto perché hanno sempre creduto nella medicina dello sport e nella sua importanza e di veder considerate le nostre capacità e la nostra professionalità ad un livello inferiore a quelle degli altri specialisti.

Chiedo quindi a Lei di intervenire ufficialmente a difesa degli specialisti di cui è Presidente:

rispondendo al Prof. Fedele: i protocolli della medicina dello sport sono riconosciuti nel mondo per la loro valenza e qualità … ma c’è ancora, dopo oltre 30 anni dalla nascita della legge di Tutela Sanitaria delle Attività Sportive, chi nega che lo specialista li possa mettere in atto
adoperandosi sollecitamente perché vengano immediatamente effettuati tutti i controlli necessari per far si che la visita medico sportiva venga effettuata da tutti gli sportivi e sia realmente un atto di prevenzione.

Sarò lieto di pubblicare nel mio portale web la Sua risposta.

Cordialmente

Sergio Lupo
Specialista in Medicina dello Sport
Fondatore e responsabile del portale di informazione medico-sportiva “SPORT&MEDICINA”

 

Roma 24 Maggio 2013

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