Umberto Manili
Servizio di Psicologia dello Sport – Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI
Il pugilato è uno sport di contatto che espone gli atleti, nella loro carriera, a ripetuti traumi al capo. Numerose comunicazioni nella letteratura scientifica riferiscono che con la pratica del pugilato a livello agonistico vi sia un progressivo deterioramento delle funzioni cognitive cerebrali superiori (memoria, attenzione, concentrazione, capacità di apprendimento, ecc.).
La ricerca si propone di indagare e individuare l’eventuale livello di decadimento delle funzioni cognitive degli atleti praticanti, a diversi livelli, l’attività pugilistica.
Il campione si compone di tre grandi gruppi di età compresa dai 17 ai 36 anni:
1- Atleti pugili dilettanti
2- Atleti pugili professionisti
3- Atleti pugili professionisti esperti
Il primo gruppo di atleti pugili dilettanti è costituito da due sottogruppi per un totale di 60 atleti. Il primo sottogruppo è composto da atleti uomini (n. 30) e il secondo sottogruppo da atlete donne (n. 30).
Il secondo gruppo di atleti pugili professionisti è costituito da due sottogruppi per un totale di 30 atleti: il primo sottogruppo di atleti uomini /n. 15) e il secondo di atlete donne (n. 15).
Il terzo gruppo di atleti pugili professionisti esperti è composto da due sottogruppi divisi anche in questo caso per sesso: 15 atleti uomini e 15 atleti donne.
Gli strumenti utilizzati sono due: il CogSport (1) e il Duncan test (2).
Il CogSport è un test neuropsicologico prodotto dalla CogState Ltd, la cui somministrazione richiede 30 minuti in cui l’atleta dovrà svolgere alcune prove usando carte da poker come stimoli. Le prove sono cinque. La finalità della somministrazione consiste nella rilevazione e misurazione dei tempi di reazione, della working memory (memoria del lavoro), della capacità di apprendimento, dell’attenzione e della concentrazione, delle abilità visuo-spaziali, dimostrati nelle singole prove dagli atleti. Lo scopo finale è quello di tracciare un profilo di competenze cognitive applicate alla prestazione sportiva, facendo attenzione a sottolineare eventuali incongruenze, alterazioni o limiti delle funzioni cognitive in relazione ai ripetuti traumi al capo subiti in allenamento o in gara.
Il Duncan test è un software appositamente realizzato per rilevare i diversi tempi di reazione dell’atleta impegnato in prove di velocità, precisione e accuratezza. I dati che il test mette a disposizione consentono di tracciare un profilo delle risorse attentive dell’atleta verso l’esterno in una assidua ricerca degli innumerevoli elementi significativi che determinano la scelta dell’azione più efficace, soprattutto in sport di opposizione, come il pugilato (open skills) in cui la pressione temporale e il livello di incertezza sono determinati dall’azione stessa dell’avversario in un crescendo di complessità e di indeterminatezza.
La ricerca prevede un primo contatto dei tre gruppi di atleti coinvolti nella somministrazione di due strumenti di tipo neuropsicologico per la valutazione delle funzioni cognitive.
In una prima fase si rileva e si descrive il livello di funzionalità cognitiva di ciascun atleta coinvolto nel campione. In un secondo contatto che avverrà fra due anni – seconda fase della ricerca – gli atleti saranno nuovamente testati al fine di individuare eventuali cambiamenti di tipo funzionale del livello cognitivo implicato nella prestazione sportiva.
La somministrazione dei test (CogSport, Duncan Test) è preceduta da un breve colloquio finalizzato all’elaborazione anamnestica dell’atleta. Attraverso l’uso di una scheda di raccolta dati si rilevano informazioni personali e sportive dell’atleta quali: nome, cognome, sesso, data di nascita, età, titolo di studio, professione, categoria sportiva di appartenenza (dilettante o professionista), età di inizio del pugilato a livello amatoriale, età di inizio del pugilato a livello dilettantistico e età di inizio del pugilato a livello professionistico; eventuali record da dilettante con particolare riferimento al numero di incontri disputati nella carriera di pugile dilettante, al numero di incontri vinti e/o persi (prima del limite), incontri pari e/o “no-contest”; numero di KO per colpi al capo in allenamento; eventuali record da professionista con particolare riferimento al numero di incontri disputati nella carriera da pugile professionista, al numero di incontri vinti e/o persi (prima del limite); numero di KO per colpi al capo in allenamento.
Al fine di elaborare una valutazione più significativa, sia sul piano statistico che qualitativo, si prevede un coinvolgimento di tre gruppi di controllo composti ciascuno da 50 soggetti.
Il primo gruppo costituito da soggetti sedentari, il secondo da soggetti praticanti attività sportiva da contatto (judo, karate e discipline affini) e il terzo da non contatto (pallavolo e pre-pugilistica) di età compresa tra i 17 e i 36 anni; di livello sportivo amatoriale, dilettantistico o professionistico.
Il coinvolgimento dei tre gruppi prevede un colloquio anamnestico con raccolta dati, la somministrazione dei test sopra descritti oltre che di un test, normalmente utilizzato nella valutazione psicologica degli atleti P.O. (atleti Probabili Olimpici, il TAIS (Test of Attentional and Interpersonal Style) che rileva le caratteristiche attentive e interpersonali dell’atleta ritenute importanti nella prestazione sportiva. L’incontro finale sarà dedicato alla restituzione del profilo psicologico costruito attraverso i dati emersi dalle rispettive somministrazioni.
NOTE
1- Il CogSport è già stato utilizzato per valutare le funzioni cognitive in pugili dilettanti australiani durante un torneo, della durata di una settimana, dimostrando peraltro che nel seppur breve, ma intenso arco di un torneo, non si evidenzia alcun cambiamento nelle funzione cognitive (cfr. J. Moriarity, Neurology, s.l. 2004).
2- Il TAIS è un test autodescrittivo del tipo carta-matita, composto da 144 “items” che descrivono situazioni della vita quotidiana, la cui somministrazione richiede circa 30 minuti di tempo.
Comitato Scientifico del Progetto
Dott. Marcello Faina
Dott. Umberto Manili
Dott. Massimiliano Bianco
Dott.ssa Sofia Tavella
Dott.ssa Anna Caccia
Collaboratori
Cristian Coccia
Valentina Gavazzi
L’accumulo di stress in differenti aree di vita con insufficienti possibilità di recupero conduce a cambiamenti nello stato psicofisiologico generale.
Partendo da questa ipotesi, il “Settore di Valutazione Psicologica” dell’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del C.O.N.I. sta monitorando la condizione di “recupero-stress” negli atleti di alto livello.
Lo stress è un meccanismo di adattamento: una reazione integrata dell’organismo a qualsiasi modificazione venga effettuata su di esso.
Può avere effetti positivi (eustress) o negativi (distress) sulla persona, a seconda dello stato del soggetto, dei processi di recupero e della percezione soggettiva.
Il recupero è un processo finalizzato al ripristino delle abilità di performance (K.W. Kallius, 1995), è individuo-specifico e dipende dalla valutazione individuale.
Un recupero insufficiente può produrre decremento nella performance, sovrallenamento, “burn-out” (abbandono dello sport) mentre un recupero ottimale conduce al ripristino delle condizioni di base.
Da qui l’importanza attribuita al recupero e la necessità di utilizzare uno strumento che valuti lo stato di equilibrio recupero-stress.
Per questo motivo, è stato scelto il RestQ-76 Sport Test che permette di rilevare negli atleti quanto siano fisicamente e/o mentalmente stressati, la capacità di utilizzare strategie individuali di recupero e quali di queste strategie gli atleti mettano in atto.
Questo test è composto da 19 scale (ognuna costituita da 4 item = 76 affermazioni) che valutano gli eventi potenzialmente e soggettivamente stressanti/rilassanti, con riferimento agli ultimi 3 giorni/notti.
Viene usata una scala “Likert” con un intervallo di valori da 0 (mai) a 6 (sempre).
Le scale del test afferiscono 4 macro aree:
– stress di vita in generale, lo stress legato alla performance e aspetti fisici dello stress (scale da 1 a 7)
– attività non specifiche di recupero temporanee o stabili (scale da 8 a 12)
– stress sport-specifico (scale da 13 a 15)
– recupero sport-specifico (scale da 16 a 19)
La media delle scale non è considerabile come valore assoluto, per cui nell’interpretazione del profilo si dovrebbe comparare o al gruppo di riferimento o alla variabilità individuale nel tempo o alla media e deviazione standard di singoli campioni delle tabelle in dotazione al test.
Il RestQ-76 Sport Test è un’evoluzione del RestQ-48.
La validità e l’attendibilità della versione originale del RestQ-76 Sport Test di M. Kellman e K.W. Kallus (2001) è stata testata su tre campioni (Americano, Canadese, Tedesco = c.a. 500 atleti).
Vantaggi del test:
– è economico e non presenta “bias” (errori sistematici o semplificazioni) che potrebbero influenzare la prospettiva del consulente
– fissa degli indicatori che predicono l’allenamento eccessivo e l’esaurimento psicofisico.
Responsabile
Dott. Umberto Manili
Collaboratori
Dott.ssa M. Maddalena Ferrari
Dott.ssa Sofia Tavella
Dott.ssa Vittoria Galasso
Luisa Buonocore
Dott.ssa Piera Cotignola
Giorgia Zoppolato
Valeria Nappo
Alessandra Sepe
Christian Coccia
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