Alimentazione

STATO NUTRIZIONALE E ABITUDINI ALIMENTARI NELLA ASL ROMA A

I dati del Sistema di Sorveglianza PASSI
R. BoggiP. AbettiM. NapoliS. Zannini, G. Ravelli

La situazione nutrizionale di una popolazione è un determinante importante delle sue condizioni di salute. In particolare l’eccesso di peso, favorendo l’insorgenza o l’aggravamento di patologie preesistenti, riduce la durata della vita e ne peggiora la qualità.
In Italia, come nella gran parte dei Paesi a medio e alto reddito, l’eccesso ponderale è uno dei principali fattori che sostengono l’aumento delle malattie croniche non trasmissibili. Per questo, si compiono molti sforzi per monitorare l’andamento dell’eccesso ponderale nei
bambini, negli adulti e nella terza età.
Le persone vengono classificate in quattro categorie in base al valore dell’Indice di massa corporea (IMC), calcolato dividendo il peso in kg per la statura in metri elevata al quadrato: sottopeso (IMC <18,5), normopeso (IMC 18,5-24,9), sovrappeso (IMC 25,0-29,9), obese
(IMC ! 30).
Ad alcuni alimenti è riconosciuto un ruolo protettivo: è ormai evidente per esempio la protezione rispetto alle neoplasie associata all’elevato consumo di frutta e verdura. Per questo motivo ne viene consigliato il consumo tutti i giorni: l’adesione alle raccomandazioni
internazionali prevede il consumo di almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno (five-aday).

Qual è lo stato nutrizionale della popolazione?

  • Nella ASL RM A il 5% delle persone intervistate risulta sottopeso, il 60% normopeso, il 28% sovrappeso e il 7% obeso.
  • Complessivamente si stima che il 35% della popolazione presenti un eccesso ponderale.

Quante e quali persone sono in eccesso ponderale?

L’eccesso ponderale è significativamente più frequente:

  • col crescere dell’età
  • negli uomini (47% vs 24%)
  • nelle persone con basso livello di istruzione

Non si sono rilevate differenze rispetto alle condizioni economiche.

Nel pool di ASL 2008-2011, la percentuale di persone in eccesso ponderale è del 42%. Si osservano differenze statisticamente significative nel confronto tra Regioni, con un chiaro gradiente Nord-Sud, a sfavore delle Regioni meridionali. Le Asl partecipanti della Lombardia
presentano la percentuale significativamente più bassa di persone in eccesso ponderale (34,5%), mentre in Molise si registra quella significativamente più alta (49,3%).

Analisi di trend sul pool di ASL

Osservando il fenomeno per mese, nel periodo 2008-2011 a livello di pool di Asl omogeneo, non si registra una variazione significativa della prevalenza di eccesso ponderale, in nessuna delle tre ripartizioni geografiche.

Come considerano il proprio peso le persone intervistate?

La percezione che la persona ha del proprio peso è un aspetto importante da considerare in quanto condiziona un eventuale cambiamento nel proprio stile di vita.
La percezione del proprio peso non sempre coincide con l’IMC calcolato sulla base di peso ed altezza riferiti dagli stessi intervistati: nella ASL RM A si osserva un’alta coincidenza tra percezione del proprio peso e IMC negli obesi (89%) e nei normopeso (82%); tra le persone
in sovrappeso invece ben il 34% ritiene il proprio peso giusto e l’1% troppo basso.
Emerge una diversa percezione del proprio peso per sesso: tra le donne normopeso l’80% considera il proprio peso più o meno giusto rispetto all’86% degli uomini, mentre tra quelle sovrappeso il 21% considera il proprio peso più o meno giusto rispetto al 41% degli uomini.
Quante persone mangiano almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno (“five a day”)?

Nella ASL RM A il 42% degli intervistati ha dichiarato di mangiare frutta e verdura almeno una volta al giorno: il 44% ha riferito di
mangiare 3-4 porzioni al giorno e solo il 13% le 5 porzioni raccomandate.

L’abitudine a consumare 5 o più porzioni di frutta e verdura al giorno è più diffusa:

  • nelle persone sopra ai 50 anni
  • nelle donne (15%)
  • nelle persone con basso livello d’istruzione (26%)
  • nelle persone obese (20%).

Non emergono differenze legate alla condizione economica.

  • Nel pool di ASL 2008-2011, la percentuale di intervistati che aderisce al five-a-day è del 10%.
  • La mappa riporta le prevalenze, per Regione di residenza, dell’adesione al five a day nel periodo 2008-2011. Si osserva un chiaro gradiente Nord-Sud, con una più alta adesione prevalentemente tra i residenti nelle Regioni settentrionali: il dato significativamente più alto è quello della Liguria (18%).

Analisi di trend sul pool di ASL 

L’analisi dei trend conferma l’assenza di variazioni significative nell’adesione al five a day, in tutte le tre ripartizioni geografiche.

Quante persone sovrappeso/obese ricevono consigli di perdere peso dagli operatori sanitari e con quale effetto?

Nella ASL RM A il 62% delle persone in eccesso ponderale ha riferito di aver ricevuto il consiglio di perdere peso da parte di un medico o di un altro operatore sanitario; in particolare hanno riferito questo consiglio il 57% delle persone in sovrappeso e 78% delle persone obese.

Nel pool di ASL 2008-2011, la percentuale di persone in eccesso ponderale che ha ricevuto il consiglio di fare una dieta è del 54%.
La mappa riporta la frequenza, per Regione di residenza, di intervistati in eccesso ponderale che hanno ricevuto il consiglio di fare una dieta per perdere peso. I dati non mostrano un chiaro gradiente territoriale e il valore significativamente più basso rispetto al dato
medio nazionale si registra in Basilicata (33%) mentre quello significativamente più alto nelle Asl della Sardegna (63%).

Il 31% delle persone in eccesso ponderale ha riferito di seguire una dieta per perdere o mantenere il proprio peso (31% nei sovrappeso e 32% negli obesi).
La proporzione di persone con eccesso ponderale che seguono una dieta è significativamente più alta:

  • nelle donne (34% vs 30% negli uomini)
  • nelle persone sovrappeso (esclusi gli obesi) che ritengono il proprio peso “troppo alto” (38%) rispetto a quelle che ritengono il proprio peso “giusto” (18%)
  • in coloro che hanno ricevuto il consiglio da parte di un operatore sanitario (41% vs 18%).

Quante persone sovrappeso/obese ricevono consigli di fare attività fisica dagli operatori sanitari e con quale effetto?

Nella ASL RM A il 24% delle persone in eccesso ponderale è sedentario (23% nei sovrappeso e 28% negli obesi). Il 53% delle persone in eccesso ponderale ha riferito di aver ricevuto il consiglio di fare attività fisica da parte di un medico o di un altro operatore sanitario; in particolare hanno ricevuto questo consiglio il 48% delle persone in sovrappeso e il 74% di quelle obese.
Tra le persone in eccesso ponderale che hanno riferito il consiglio, il 79% pratica un’attività fisica almeno moderata, rispetto al 73% di chi non l’ha ricevuto.
Nel pool di ASL 2008-2011 il 39% di persone in eccesso ponderale ha ricevuto il consiglio di fare regolare attività fisica.

Quante persone hanno cambiato peso nell’ultimo anno?

Nella ASL RM A il 21% degli intervistati ha riferito di essere aumentato di almeno 2 kg di peso nell’ultimo anno.
La proporzione di persone aumentate di peso nell’ultimo anno è più elevata:

  • nella fascia 18-34 anni (26% vs 24% 35-49 anni e 17% 50-69 anni)
  • nelle persone già in eccesso ponderale (28% obesi e il 23% sovrappeso vs 20% normopeso)
  • nelle donne (26% vs 16%).

Conclusioni e raccomandazioni

In letteratura è ampiamente documentata una sottostima nel rilevare la prevalenza dell’eccesso ponderale attraverso indagini telefoniche analoghe a quelle condotte nel sistema di Sorveglianza PASSI; nonostante questa verosimile sottostima, nella ASL RM A più di una persona adulta su tre presenta un eccesso ponderale.
Una particolare attenzione nei programmi preventivi va posta, oltre alle persone obese, alle persone in sovrappeso. In questa fascia di popolazione emerge infatti una sottostima del rischio per la salute legato al proprio peso: tra i residenti della ASL RM A meno di due
persone su tre percepisce il proprio peso come “troppo alto”, la maggior parte giudica la propria alimentazione in senso positivo e quasi una persona su quattro è aumentata di peso nell’ultimo anno.
La dieta per ridurre o controllare il peso è praticata solo dal 31% delle persone in eccesso ponderale, mentre è più diffusa la pratica di un’attività fisica moderata (76%).
La maggior parte delle persone consuma giornalmente frutta e verdura: meno della metà ne assume 3-4 porzioni, ma solo una piccola quota assume le 5 porzioni al giorno raccomandate per un’efficace prevenzione delle neoplasie.
I risultati indicano la necessità di interventi multisettoriali per promuovere un’alimentazione corretta accompagnata da un’attività fisica svolta in maniera costante e regolare; per aumentare l’efficacia degli interventi appare fondamentale l’approccio multidisciplinare, nel quale la Sanità Pubblica gioca un ruolo importante nel promuovere alleanze e integrazioni.
Rilevante risulta inoltre il consiglio ed il sostegno del Medico di Medicina Generale, spesso il primo operatore a confrontarsi con il problema legato al peso del proprio assistito.

A cura del gruppo aziendale PASSI:

(ottobre 2012)
Dr. Roberto Boggi
Dr.ssa Paola Abetti
Inf. Massimo Napoli
Inf. Stefano Zannini
Inf. Giuliana Ravelli

Si ringraziano:

  • Il Direttore Generale e il Direttore Sanitario della ASL RM A per il sostegno decisionale al Sistema di Sorveglianza PASSI
  • I Medici di Medicina Generale per la preziosa collaborazione fornita
  • Il Gruppo Tecnico Nazionale PASSI e il Coordinamento Regionale PASSI Lazio per il continuo supporto
  • Tutte le persone intervistate, che ci hanno generosamente dedicato tempo e attenzione

Che cosa è il sistema di sorveglianza PASSI?
PASSI (Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia) è un sistema di sorveglianza della popolazione adulta.
L’obiettivo è stimare la frequenza e l’evoluzione dei fattori di rischio per la salute, legati ai comportamenti individuali, oltre alla diffusione delle misure di prevenzione. Tutte le 21 Regioni o Province Autonome hanno aderito al progetto.
Un campione di residenti di età compresa tra 18 e 69 anni viene estratto con metodo casuale dagli elenchi delle anagrafi sanitarie. Personale delle Asl, specificamente formato, effettua interviste telefoniche (circa 25 al mese per Asl) con un questionario standardizzato.
I dati vengono poi trasmessi in forma anonima via internet e registrati in un archivio unico nazionale. A dicembre 2011, sono state caricate complessivamente oltre 170 mila interviste.

Per maggiori informazioni, visita il sito www.epicentro.iss.it/passi

Elaborazione statistico epidemiologica a cura del Dr. Roberto Boggi (Dip. Prev. / SISP / UOS Prevenzione Malattie Cronico Degenerative). L’elaborazione dei dati è stata possibile grazie al software epi-info© vers. 3.5.3 e ai *pgm file forniti da ASP Lazio/Istituto Superiore di Sanità.

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